Neonata uccisa a Roccapimonte: l’agente pubblicitario non era il padre
Non avrebbe saputo nulla della gravidanza della sua compagna, si è accorto dell’insano gesto quando ha notato che sul balcone e nella stanza c’erano macchie di sangue a terra e della neonata non c’era nessuna traccia. Anche perché avrebbe detto al giudice che la piccola non era sua figlia. In un attimo avrebbe capito la triste fine nella piccola Maria scaraventata dal secondo piano di uno stabile di via Roma a Roccapiemonte e ritrovata da alcuni vicini qualche ora dopo. L’interrogatorio di garanzia di Massimo Tufano, agente pubblicitario, assistito dagli avvocati Michele Tedesco e Antonio Lauro, ha convinto il gip del Tribunale di Nocera Inferiore Luigi Levita a revocare la misura cautelare in carcere con l’accusa di omicidio in concorso con la moglie Margherita Galasso, della bimba appena partorita dalla donna.